Aggiornamento UISP - Gestione del Rischio

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Il 17 gennaio 2017, associazioni di canoa lombarde si sono ritrovate negli spazi del Canoa Fluviale Martesana di Cernusco sul Naviglioper un incontro relativo a “LA GESTIONE DEL RISCHIO”.
L'incontro, organizzato dal CFM nell'ambito UISP si inserisce in una serie di eventi legati ad Io ci Sono, iniziativa nata nel 2014 che ha come obiettivo di coinvolgere le associazioni di kayak/canoa con un calendario condiviso di eventi ricreativi, di formazione e di confronto.

I partecipanti, circa 40, hanno assistito alla coinvolgente presentazione da parte del Ten. Col. dell' Areonautica Militare Massimo Gelmini (nonchè canoista del CFM, istruttore di sopravvivenza ecc.) che, partendo dalle definizioni di “Pericolo” e “Rischio” (concetti legati ma completamente differenti), ha parlato di come affrontare in modo più consapevole l’aspetto legato al rischio presente nella vita quotidiana e nella pratica del kayak.
Sono stati inoltre presentati metodi, strumenti di prevenzione e sicurezza per riconoscere l’eventuale pericolo presente in un ambiente e quindi valutare il rischio ad esso legato in funzione del soggetto coinvolto.
L'esperienza del Te. Col. Gelmini è consultabile grazie al volume Parlare al Destino - Gestione relativistica del rischio situazionale.



Parlare al Destino

Tutti pensavano: “A me non potrebbe mai capitare”.
I tristi episodi di cronaca, che spesso vedono come protagonisti i bambini, sono narrati dai media, e quasi sempre dagli stessi sono “liquidati”, come “tragici colpi del destino”. In realtà tali eventi sono logiche conseguenze di azioni (omesse o commesse) sulle quali, con la giusta preparazione, si avrebbe avuta piena discrezionalità.
La causa prima di tali tragedie è l’inconscia trasposizione tra il concetto di “pericolo” e quello di “rischio”, tale per cui agli occhi di un adulto il rischio legato a un determinato ambiente, quale può essere una vasca da bagno, una pentola di brodo bollente, una piscina o il parcheggio di un cortile, erroneamente e inconsciamente viene scambiato per “pericolo”, assumendo così lo stesso valore per sé e per il bambino sul quale si sarebbe dovuto supervisionare.
Attenzione: mentre il pericolo proprio dell’ambiente in questione è il medesimo per entrambi (es. pericolo di annegamento, ustione, contusione, ecc.), il rischio per il supervisore e il supervisionato è completamente diverso!
Con questo volume si fornisce un metodo, uno strumento di prevenzione e sicurezza, che consentirà dapprima di vedere l’eventuale pericolo presente in un ambiente e, secondariamente, di valutarne il rischio ad esso legato in funzione del soggetto che frequenta l’ambiente in questione.

Massimo Gelmini

Nasce a Milano il 30/06/1969.
Dopo il Liceo Scientifico entra in Accademia Aeronautica con il ruolo di Pilota, laureandosi in Scienze Aeronautiche. Nel 1994 consegue il brevetto di Pilota Militare negli Stati Uniti presso la base di Sheppard (Texas). Rientrato in Italia viene assegnato al 50° Stormo (Piacenza) su velivolo Tornado per poi, nel 2001, passare al 6° Stormo come Istruttore di Conversione Operativa. Nel 2005 torna alla base di Piacenza. Nello stesso anno si laurea in Scienze Politiche (Diritto Internazionale) presso l’Università degli Studi di Trieste. Dal 2008 presta servizio presso il Comando Forze da Combattimento (Milano). Dal 2009 al 2013 dall’Aeronautica Militare viene impiegato in Protezione Civile come Pilota di velivolo Fire Boss nella campagna per la lotta agli incendi boschivi. È Istruttore di sopravvivenza, appassionato di alpinismo e sport acquatici tra cui Kayak, apnea e vela. Vive tra Monza e la provincia di Piacenza e ha tre figli.

 Nota

La gestione del rischio (risk management) è il processo mediante il quale si misura o si stima il rischio e successivamente si sviluppano delle strategie per governarlo. 
In questa sezione sono raccolti articoli e contenuti relativi alla gestione del rischio situazionale operata dall'associazione fin dai suoi inizi. Nata come esigenza del "buon padre di famiglia" si è sviluppata con la formazione continua e la continua attenzione alle buone pratiche di sicurezza.