Il corso fluviale prevede 5 giornate abbastanza intense per le quali è importante essere organizzati in modo da non mancare a nessuna. Ogni lezione dura circa 3 ore tra i preparativi e le prove in acqua più gli spostamenti. A seconda dei livelli del fiume ci rivolgiamo al Chiese, all'Oglio o al Brembo.
La prima lezione si svolge in acqua piatta per consentire all'istruttore di valutare il livello dei partecipanti. E' richiesta la conoscenza base e una dimestichezza a stare in canoa che normalemnte si acquisisce in un anno di attività o una trentina di uscite in canoa.
La seconda terza e quarta lezione invece sono dedicate alla sicurezza e alla tecnica in acqua mossa.
Terza lezione
Quarta Lezione
La quinta lezione, nella disponibilità dei livelli è invece dedicata alla discesa fluviale didattica. Si affronta un tratto di secondo grado di qualche chilometro con una varietà di situazioni: anse del fiume, rocce, dislivelli, morte, onde, ecc. In questi passaggi il corsista ha modo di misurare il proprio apprendimento e conoscere la realta di una discesa fluviale dove il fiume non mai uguale e può cambiare con il livello e con la conoscenza.
Con le parole di Eraclito, Panta Rei. Tutto scorre e tutto cambia. Non si entre mai nello STESSO fiume due volte.
Il fiume cambia e noi stessi cambiamo. Ogni incontro con l'acqua è unico e irripetibile.
L'apprendimento della tecnica dipende molto dalla familiarità che guadagnamo con l'acqua. E' infatti necessario fidarsi dell'acqua per poterne conoscere i segreti.
La rigidità e la diffidenza nell'esecuzione dell'esercizio preclude l'esperienza della sensazione di farsi trasportare dalla corrente: di assecondarne la forza per il piacere di cavalcare l'onda.
Gli esercizi sulla sicurezza in acqua servono anche a questo. Da un lato c'è la conoscenza della base del salvamento di se stessi e di chi è finito in acqua. Dall'altro c'è una consapevolezza nuova dell'acqua: per il canoista l'acqua non può essere nemica ma diventa un mezzo per la realizzazione di un sogno, una via per nuove esperienze e la gratificazione personale.
Benvenuti a tutti i corsisti, grazie a loro il Kayak Sarnico intraprende una nuova avventura seguendo l'esempio della FICT per una scuola canoa di Fiume, di Lago e prima o poi di Mare.
Presentazione del progetto
Il Kayak Sarnico il 15 luglio 2017 organizza un corso di sicurezza nella pratica del Kayak. Le nozioni riguardano il kayak da fiume , da lago , da mare. Lo scopo dell’evento è istruire i partecipanti alla sicurezza nella gestione dei rovesciamenti in acqua attraverso l’apprendimento delle principali tecniche di:
Il teatro delle prove è lo specchio d’acqua di fronte alla Base Nautica - La Calchera, Via Predore 6, Sarnico.
Le attività si svolgono su moduli di due ore con un max di 10 partecipanti ognuna.
Ai partecipanti è richiesto di
Presentarsi con vestiario idoneo alla prova in acqua: scarpette, long john in neoprene, maglietta termica MM/ML, giubbetto debitamente regolato per consentire le manovre in acqua, paraspruzzi.
Introduzione
L’impegno del Scuola di Canoa – Kayak Sarnico sulla sicurezza nasce con l’associazione stessa. Ogni corso base è stato erogato con l’adozione dei dispositivi di legge e lo statuto stesso riporta l’indicazione d’obbligo per il loro utilizzo. I corsi avanzati di acquaticità e di eskimo oltre alle esperienze su fiume e su mare hanno portato la consapevolezza di come una adeguata preparazione alla gestione del rischio possa fare la differenza. La differenza tra chi si limita “ metterti in acqua” e chi è Scuola di Canoa.
Gestire i rischi connaturati agli sporta acquatici (moto delle onde, instabilità delle imbarcazioni) ci consente di mantenere i tipici inconvenienti di un’uscita in kayak affinché rimangano semplici perdite di tempo se non occasioni per esercizi di abilità e confronto all’interno del team.
La incapacità di gestire i rischi viceversa espone ai pericoli, seppur limitati dall’adozione dei dispositivi di sicurezza, della pratica in acqua.
Concetti
IL GRUPPO
la formazione si svolge in GRUPPO, che poi formato e coordinato permette di superare le difficoltà riducendo ulteriormente i rischi connessi alla pratica del kayak. Formarsi e poi sperimentare in team permette di ragionare sui limiti propri individuando errori e punti di forza.
Attrezzatura e materiali
Indossare i materiali adatti e conoscere le caratteristiche delle imbarcazioni sono fondamentali per la riuscita delle manovre e la gestione del rischio.
Maglietta termica | pantaloni neoprene | scarpe neoprene |
Paraspruzzi | Giubbetto di galleggiamento | Giacca d'acqua |
Caschetto di Protezione | Moschettone a Ghiera | Corda da lancio |
Coltello da salvataggio | Fischietto | Kit pronto soccorso |
Applicazione
Pratica e applicazione consentono di assimilare i concetti fondamentali per superare più facilmente le difficoltà.
Salvamento
Il termine “Salvamento” fa riferimento all’insieme di tecniche che, una volta acquisite, sperimentate e applicate mettono in condizione il gruppo di kayaker di gestire la situazione di rovesciamento di uno o più componenti del gruppo. Il successo nell’applicazione delle tecniche di salvamento consente al kayaker di rientrare nel kayak e di riprendere la navigazione.
Tecnica : Tutti in acqua,
Salvataggio a T (doppio)
Autosalvamento
E’ l’insieme di tecniche che permettono, in caso di rovesciamento al kayaker una volta acquisite, sperimentate e applicate, di rientrare nel kayak e di riprendere la navigazione.
In tutti i casi considerati è previsto il rovesciamento, l’uscita bagnata dal kayak e conseguente recupero.
Corda la lancio
La corda da lancio è un dispositivo di salvataggio usato comunemente nella pratica sportiva della canoa/kayak, del rafting e nelle operazioni di soccorso in fiume. È composta da una corda di lunghezza tipicamente compresa tra 12 e 20 metri fissata ad una estremità ad un sacco, entro il quale viene arrotolata. Sacco e corda sono costituiti da materiale sintetico che ne assicura la galleggiabilità e sono realizzati in colori vivaci per essere facilmente distinguibili in acqua.
Sfruttando il peso del sacco pieno di corda, il soccorritore trattiene l'estremità libera della corda lanciando il sacco verso la persona in difficoltà. Una volta afferrata la corda o il sacco, il discesista in difficoltà può essere trainato verso riva o comunque lontano dalla zona di pericolo.
La corda da lancio, insieme all'ausilio al galleggiamento e al casco, costituisce la dotazione di sicurezza standard per la pratica degli sport fluviali.
La corda da lancio può essere utilizzata, oltre che in caso di necessità, anche come misura di prevenzione in caso di attraversamento di sezioni particolarmente difficili o pericolose. In tali casi uno o più discesisti si pongono preventivamente in posizione tale da poter soccorrere i compagni che si venissero a trovare in una condizione di difficoltà, consentendogli di affrontare il passaggio in sicurezza.
La combinazione di più corde, anche insieme a moschettoni e cordini, consente la realizzazione di paranchi o altri sistemi complessi per il recupero di pericolanti o per il disincaglio delle canoe.
Coltello da salvataggio
Il coltello in canoa risulta utile se non necessario in tutte le situazioni in cui sia necessario rimuovere un vincolo tra noi, i nostri compagni e una fune, un imbrago, una parte dell'attrezzatura. Le caratteristiche di un coltello da salvataggio è che deve essere apribile con una mano sola, mediante la sola forza del pollice ed essere privo di punta per ridurre la possibilità di tagli accidentali. Eventuali seghettature sono utili al fine di migliorare la capacità del coltello.
Nodi
Nodo barcaiolo, Mezzo barcaiolo, nodo savoia, nodo delle guide
Traino
Con il traino si intende l’insieme delle tecniche che, una volta acquisite, sperimentate e applicate mettono in condizione il gruppo di kayaker di gestire la situazione di incapacità di un componente (per malore, incidente, perdita della pagaia) a proseguire la navigazione attivamente (pagaiando).
Per informazioni, contattare Flavio.
Galleria immagini
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Presso la sede del Canoa Fluviale Martesana, una serata dedicata all’Harnessing e schemi motori, tenuto dal formatore UISP-Sport d’Acquaviva Prof. Nunzio Mortelliti.
Nota:
Harness: briglie, imbragatura. L'utilizzo del termine in questo ambito sottintende la creazione, attraverso vincoli anche fisici, di una situazione in cui l'allievo ha modo di sperimentare posizioni e movimenti con lo scopo di assimilare in modo rapido ed efficace, quelle azioni e gesti funzionali alla pratica di interesse.
SCOPO
Questo appuntamento è stato un’ occasione per vedere il kayak oltre la sua vocazione amatoriale e turistica. Uno spunto per guardare metodiche e tecniche didattiche provenienti da altri sport, che possono essere mutuate e trasferite al kayak e altre discipline in genere.
Dall’esperienza di 37 anni di sperimentazione nell’insegnamento quotidiano con 9000 ragazzi , 22000 ore di lezione e dall’insegnamento approfondito dell’Atletica leggera, della Pallavolo, del Rugby, del Basket, del Nuoto, della Ginnastica artistica Nunzio Mortelliti propone un approccio per acquisire la consapevolezza del gesto in tempi brevi.
Argomenti dell'incontro:
ASD CSI Oratorio Sarnico Via libertà, 35 24067 Sarnico (BG) C.F. e P.Iva 02932550169
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