Il Grande Sentiero

Il grande sentiero 2014

Habitat, culture, avventure.


Sesta edizione de Il Grande Sentiero, la rassegna che racconta insieme ai protagonisti esperienze e storie forti, avventure umane ancora prima che sportive. 

L' 11 novembre 2014 la manifestazione dedica un'intera serata al mondo della canoa ospitando una personalità d'eccezione come Francesco Salvato. Il Kayak Sarnico è presente con una nutrita rappresentanza a cui si aggiunge ATLS Iseo, Kccp Palazzolo, Canoa Club Asola, Il Canneto- Pisogne. Siamo quindi in una trentina a raggiungere l'auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo.Quando si spengono le luci, l'auditorium, che dispone di circa 300 posti a sedere, è praticamente pieno.


























Francesco Salvato introduce l'argomento della canoa ad un pubblico che generalmente è abituato a sentire parlare di montagna, di scalate, trekking, etc.
Alla fine l'ambiente è lo stesso: i fiumi nascono necessariamente da quelle montagne e da quei laghi che gli appassionati della montagna conoscono bene. Il canoista è quindi un parente prossimo che condivide lo stesso amore per la vita all'aria aperta. Il passaggio che forse cattura di più la fantasia di chi ascolta è il tentativo di rendere , da parte di Francesco, la sensazione che si prova a scendere la corrente di un fiume: scendere all'interno di una valanga. E' forse un'iperbole ma il senso di ciò che Francesco vuole trasmettere è chiaro: l'unicità di ciò che si prova quando si viene spinti dalla corrente di un fiume, impegnati a governare il kayak e ancora di più a dominare le nostre emozioni.

Il kayak è una passione e una professione per Francesco Salvato e la formazione dei giovani è fondamentale. Il filmato dell'ultimo kayak Camp da l'idea di ciò che i ragazzi possono vivere.



Qui Il link al filmato:

http://youtu.be/5U5w5v-0Mp8



I filmati presentati: Quarant'anni di canoa, l'Asia e l'Africa, gli scenari di Francesco Salvato.


Alone on the River - Stéphane Pion - 2012


Cinque kayakisti di fama internazionale: Francesco Salvato (Italia), Ron Fischer (Svizzera),  Raphael Thiébaut (Francia),  Stéphane Pion (Francia) e Jakub Sedivy (Repubblica Ceca), un gruppo con un range di età di 24 anni e sulle spalle un’esperienza canoistica di 112 anni in un’incredibile avventura lunga un mese in totale autonomia. Dai vicoli di Katmandu dopo nove giorni di cammino in quota, kayak in spalla, l’incredibile discesa: 550 chilometri sul fiume, 4400 metri di dislivello. Il collegamento di tre fiumi, il Langu Kola, il Mugu Karnali e l’Humla Karnali, consente la discesa da quasi 5000 metri di altitudine fino ai 190 metri della pianura indiana, a Chisapani. Nel 1999 una spedizione americana guidata dal grande esploratore fluviale  Kurt Casey aveva già tentato questo viaggio, ma la discesa si era interrotta all’inizio del Mugu Karnali e i due canyon più isolati del Langu erano stati aggirati via terra. In un paesaggio di neve, pietra e acqua i cinque amici affrontano difficoltà estreme stivando negli spazi ristretti del kayak tutto il necessario per sopravvivere un mese.


Link al trailer:

http://youtu.be/8NG_zrg4xXI


Zambesi: Paddling the Batoka Gorge


Francesco ci trasporta alle cascate Vittoria: la spedizione di canoisti scende lo Zambesi per 120 chilometri fino al lago Kariba percorrendo le stupende Batoka Gorge.

Link al filmato in versione ridotta:

http://youtu.be/MJwE2f1KU0A



Dudh Kosi

Nel 1976 i membri di una spedizione britannica aggiungono una pietra miliare alla  storia alpinistica, diventando i primi canoisti a scendere il fiume Dudh Kosi del Monte Everest. In altura e ad una velocità incredibile, sei canoisti di classe olimpica combattono con acqua bianca, rocce, cascate e vortici insidiosi. Lottano per controllare una canoa di 30 chili nel corso di un fiume con cascate a 50 chilometri orari, con la minaccia di rovesciarsi sempre presente. Vincitore di oltre 25 premi internazionali, questa è una storia di lavoro di squadra, coraggio e brillantezza individuale.

Link al filmato

http://youtu.be/ju9g8GtJOAo

Alla fine delle proiezioni un saluto a Francesco con la consegna della felpa ufficiale del kayak Sarnico: a presto Checco!!!!

E, strano a dirsi, bicchiere della staffa in birreria e tutti a nanna.

ADIGEMARATHON 2014

 

La più grande festa della canoa italiana


Il CSI ORATORIO SARNICO KAYAK partecipa alla manifestazione, stravince il premio più ambito della categoria amatori dedicato al “gruppo più numeroso”, davanti alla Canottieri Firenze, sale sul palco e ritira una canoa nuova fiammante.

  

Domenica 19 ottobre 2014 quasi mille uomini in acqua nel giorno dell'undicesima Adigemarathon;  appassionati di rafting (oltre 350 su 30 gommoni) e canoisti amatoriali (più di 610), provenienti da ogni regione, sono stati gli assoluti protagonisti della più grande festa della canoa italiana (così definita dalla Gazzetta dello sport, dalla Repubblica ecc.)  e le cifre danno subito la misura del movimento che ha prodotto questa manifestazione, diventata in un decennio la prima in Europa.

Ed ora veniamo a noi.

Finalmente oggi, dopo le varie gite programmate per i mesi di luglio ed agosto e purtroppo saltate a causa del maltempo (meteo crudele), si presentavano le condizioni ideali, grazie ad una giornata quasi estiva, per l’appuntamento con la discesa del fiume Adige.

Alle prime numerose adesioni che erano arrivate già da subito alla segreteria del CSI si sono aggiunti gli ultimi indecisi ed alla fine il Kayak Sarnico contava più di trenta iscritti alla manifestazione (quattro dei quali in rappresentanza del naet che per l’occasione hanno voluto pagaiare insieme a noi).

Organizzazione, principalmente a cura di Flavio e Sara, impeccabile come sempre ma questa volta per il viaggio i nostri “intrepidi atleti” hanno potuto usufruire perfino di un pullman. I 30 e più kayak (dai lunghi ai più corti), sono stati stipati su un furgone ed un carrello al limite della loro capacità;  per l’occasione è stata svuotata la Base Calchera.



Il pulmino da 27 posti, magistralmente guidato da una iscritta al gruppo e partito puntualmente quasi all’alba da Sarnico in direzione della Valdadige, era carico di eccitazione stemperata occasionalmente da barzellette e battute tra i passeggeri.


Una volta arrivati a destinazione e scaricati i kayak, abbigliati di tutto punto, ci siamo imbarcati pronti per l’avventura. Alla partenza dall'Isola di Dolcé il venticello della Valdadige ha reso ancor più frizzante la mattinata.

 

Il percorso di 20 km fino a Pescantina (VR), nello scenario unico e suggestivo della Terra dei Forti, è costituito dallo scorrere tranquillo del fiume intervallato da 4/5 piccole rapide di II grado. Si tratta di onde facili ma emozionanti da cavalcare soprattutto per chi, come più della metà dei partecipanti del Kayak Sarnico, si cimentava per la prima volta con la discesa fluviale.

L’eccitazione montava quando nella quiete del lieve suono dello scorrere del fiume si udiva in lontananza un gorgogliare di acque mosse; a quel punto la parola d’ordine era “pagaiare, pagaiare e pagaiare più veloce della corrente e fino al termine della rapida”.  Affrontati con la dovuta concentrazione e grinta/tenacia le onde e gli spruzzi delle rapide sono risultati puro divertimento ed emozione.

I “veterani”, alcuni dei quali giunti alla quinta edizione della manifestazione, a far da chioccia alle new entry, giovani (una speciale citazione è rivolta infatti alle due nostre intrepide ragazzine Anna e Olga) e “diversamente giovani”, che hanno voluto cimentarsi con un po’ di corrente; ognuno con le proprie capacità ed i propri limiti ma lì per mettersi in gioco.

 

A poche centinaia di metri dall’arrivo, quando ormai la tensione si era quasi del tutto allentata, abbiamo sfidato la corrente del fiume provando a formare l’ormai classico “zatterone” per la foto di rito.  Se nelle tranquille acque del lago è abbastanza semplice riuscire ad affiancarci per formare un’unica ed estesa chiatta in fiume, con la corrente, risulta tutto decisamente più complicato soprattutto quando si è in trenta e più.

La premiazione che ci ha visti protagonisti sul palco dell’Adigemarathon è stato il giusto epilogo all’ennesima giornata da ricordare in cui abbiamo condiviso attimi di sport, di vita e di fratellanza.

Un po’ provati ma soprattutto affamati siamo finiti tutti con le gambe sotto il tavolo ad assaporare le specialità culinarie locali a base di cotechino e “pearà” (purea pepata di pane grattugiata, midollo di bue ecc.), per chiudere con i mitici biscotti di pastafrolla che, così come il vin (questa volta “santo”), non mancano mai.

 

Divertimento e spirito di appartenenza ad un gruppo contraddistinguono il CSI ORATORIO KAYAK SARNICO. Ormai nelle varie manifestazioni canoistiche iniziano a conoscerci infatti la nostra numerosa, rumorosa e festosa partecipazione non passa inosservata e risulta contagiosa, per questo motivo anche oggi non han fatto difetto i cori, le battute ed i brindisi che coinvolgendo anche altri partecipanti alla manifestazione mostrano il vero spirito del nostro gruppo.

Alle ore 21,00 ci siamo ritrovati alla base Calchera a sistemare le imbarcazioni, pagaie, giubbini, paraspruzzi e caschetti, stanchi ma molto soddisfatti. Ognuno ha dato del suo e si è reso disponibile per la buona riuscita dell’avventura che si è conclusa senza intoppi.

Ci auguriamo che sempre più affiliati abbiano la curiosità ed il coraggio di partecipare a queste esperienze di gruppo che fanno crescere la passione per il nostro sport.

L’Adigemarathon è un insieme di ingredienti che la rendono magica: la compagnia, la gente festosa, l’organizzazione, il vin brule, il paesaggio e quel pizzico di brivido dato da qualche rapida che, soprattutto per un principiante, la insaporiscono al punto giusto. Ed è forse questo il fascino di una manifestazione che fa sentire veramente tutti protagonisti e primi in classifica (e noi lo siamo stati davvero: “i più numerosi”)


Grandi ragazzi alla prossima!!!

Raffaele

37° Raduno Estivo FICT

Raduno estivo FICT - Eygliers - Camping du Lac Les Iscles - Francia 1-15 Agosto 2014

Dopo la prima esperienza del 2013 Kayak Sarnico ha partecipato al raduno estivo FICT che da quasi quarant'anni ha come base il Camping du Lac Le Iscles a Eygliers nel dipartimento Alte alpi della regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Facilmente raggiungibile dall' Italia, dopo il passo del Monginevro, Eygliers si trova a circa 30 a sud di Briancon. Da Sarnico sono 350 km che normalmente (trasportando le canoe) si coprono in circa 4 ore e mezza.

Quest'anno il gruppo in partenza da Sarnico comprendeva Flavio e Giampiero a cui si è aggiunto Celeste Bonetti dell' ASD il Canneto di Pisogne. Ad Eygliers, dopo l'iscrizione al raduno è stato quindi possibile partecipare alle attività: discese, corsi di sicurezza, cena presso il Batiment di Gengis.

Giorno 1

Partenza da Sarnico e Arrivo a Eygliers. Discesa Pomeridiana del fiume Guil nel tratto finale e  proseguimento sul fiume Durance fino al campo slalom di St. Clement.

Rientro e cena in campeggio con i compagni di discesa.



Giorno 2 

Colazione, carico canoe e attrezzatura. Destinazione fiume Guil tratto medio. Tecnicamente si tratta di un creek, fiume a regime torrentizio, manovriero. La presenza di massi, sassi, dislivelli richiede la verifica di ogni passaggio. Maurizio Faoro guida la spedizione. Si tratta di un fiume che in condizioni di livello adeguato presenta difficoltà elevata. IV-V grado. La discesa ci impegna praticamente per tutto il pomeriggio. Al rientro la tensione e le difficoltà della giornata vengono riprese a cena davanti alla pasta preparata da Monica Faoro.




Giorno 3

Colazione, carico canoe e attrezzatura. Destinazione impianti del comprensorio sciistico Serre Chevalier, patria del campione Luc Alphand. Si parte da Monêtier-les-Bains per raggiungere Chantemerle. L'acqua qui è veramente freddissima (inferiore ai 10°C). La difficoltà della discesa sta nella prima rapida di 200m al III grado che essendo posta poche centinaia di metri dopo la partenza obbliga ad essere subito pronti. Essendo in compagnia di altre decine di partecipanti al raduno la discesa della prima rapida sarà molto affollata.
Dopo aver superato la prima rapida il resto della discesa è rappresentato da un percorso ampio e dolce con difficoltà massime del II grado.



Giorno 4

Colazione e ci presentiamo al punto di raccolta per seguire il corso di sicurezza e soccorso fluviale tenuto dai tecnici FICT: Vladimiro Caminiti, Maurizio Consalvi, Max Stick, Walter Filattiera.
Al mattino siamo in campeggio per la formazione su lancio, recupero, re-inserimento della corda nel sacco, percorso: prendi l'orsetto!!!

Nel pomeriggio raggiungiamo il campo slalom di st. Clement. Con gli istruttori vengono affrontati e analizzati i concetti della posizione di sicurezza da tenere una volta finiti in acqua (a bagno!). Davanti a noi ci sono circa 20 m e poi il primo dislivello del campo slalom accelera la corrente rendendo più difficile gestire la situazione nel tentativo di raggiungere la riva. Il freddo prende un po' la testa. Siamo qui per imparare a gestire prima di tutto le nostre sensazioni. Non è facile. Tuttavia la pratica del kayak necessità di conoscenza delle nozioni di sicurezza che possono aiutare a gestire situazioni di disagio o di pericolo di fronte agli inconvenienti di questo sport.

Intanto la corrente ci trascina un troppo avanti: vedo a riva il nostro soccorritore pronto a lanciare la corda. Contatto visivo e alzo il braccio. Sento la corda arrivare, le mie mani si chiudo. Presa. La corrente a questo punto mi spinge essa stessa a riva. Funziona: tutto quello fatto al mattino lanciando e ricevendo la corda sta dando i suoi risultati.

Briefing per rivedere  gli errori. Dove abbiamo sbagliato, perché non è bastato nuotare fino a non avere più fiato? Angolo di ingresso, profondità della bracciata. Concentrazione.

Riproviamo: ci ributtiamo in acqua due, tre, quattro volte. L'acqua è sempre più fredda, siamo sempre più stanchi ma alla fine miglioriamo tutti. Meno bracciate e in poco tempo raggiungiamo la riva. Alle 17 salutiamo la fine del corso con duplice soddisfazione: felici non non dover rientrare in acqua e per  aver migliorato il nostro atteggiamento. Gran finale con il trenino in corrente. 

Ora siamo liberi, mettiamo le canoe in acqua e ci buttiamo nel campo slalom. Percorso di III grado, onde e schiuma tutta attorno. Il sole torna a riscaldarci e a questo punto è solamente divertimento nel cercare di solcare le onde. Ci diamo il cambio nel cavo dell'onda: chi vuole fare play, chi vuole provare la canoa, chi vuole solo giocare a scavalcare l'onda. C'è posto per tutti!. Per un'ora e mezza ce la godiamo come se non ci fosse domani. Alla fine usciamo fradici, svuotati e contenti.

Rientriamo in campeggio, questa sera siamo a cena da Gengis.



Giorno 5

Ore 6. Sul "tetto" della tenda le gocce fanno rumore. Piove. Continuerà fino alle 11. Ieri sera c'erano progetti: Ubaye, Ubaye. Ma con la pioggia il fiume si sarà ingrossato? Sarà in piena? Impraticabile? Le previsioni chiamano addirittura sole per il pomeriggio: allora si va, si va! Alle 11 siamo pronti, colazione , carico canoe e materiale. Tutti dentro. Ci vogliono due ore per arrivare. Direzione Gap, superiamo Embrun, quindi costeggiamo il grande lago di Serre Poncon, creato dal grande sbarramento sulla Durance. La parte occidentale riceve le acque dell' Ubaye. Oggi ci sono grandi nubi. Un anno fa qui avevamo visto marmotte enormi e un cielo blu aveva fatto da sfondo alle nostre foto ricordo. Proseguiamo. Inizia la valle dell'Ubaye. I torrentelli non sembrano gonfi, qui sembra aver piovuto meno. Buon segno. Arriviamo a Fresquiere. Osserviamo il fiume dal ponte, poi da sotto. Il fiume spinge, ma se un anno fa l'acqua era comunque limpida nonostante la sabbia nera oggi un liquido più pesante dell'acqua scende senza fare schiuma: sembra liquirizia. Surreale. In questo punto ci sono difficoltà importanti: V grado. Renato e Gianni più tardi valuteranno nuovamente dal discesa.

Ci spostiamo più a valle e ci imbarchiamo a Meolans-Revel. Saranno 7 km di discesa fino a Le Lauzet-Ubaye. IV grado, vero. Avvallamenti che fanno sparire la canoa con noi dentro. Fiume di volume, acqua veloce, rapide continue di oltre 100m. Assieme a noi un gruppo di discesisti in Hidrospeed e Rafting.

Sarà l'ultima discesa per noi in questo raduno. Ne sarà valsa la pena: impegnativa e bellissima. 



Giorno 6

Giornata stupenda. Dopo la pioggia del giorno precedente il cielo è terso e il sole riscalda le nostre spalle. Dopo colazione iniziamo subito a smontare il nostro campo. Con un po' di rammarico guardiamo invece chi si preparata per una nuova giornata di canoa. Raduniamo le nostre cose, smontiamo e ripieghiamo le tende. Ricarichiamo tutto con le cono e ovviamente sul tetto.

Prima di ripartire i nostri saluti a Gengis. Il suo gruppo anche quest'anno ha ha dato cibo e calore umano a tante persone. Sempre magnifici.

Si riparte, ma tutto sommato è presto, la strada per casa sarà libera. Ci fermiamo per l'unico pasto "francese" … e vale la pena. Ripartiamo dopo un doveroso caffè...

Tre ore e mezza e siamo a casa. Nel frattempo il tempo peggiora, la stagione in Italia è stata pessima e rimane tale. Un arcobaleno sulla base e un sorriso ci danno il bentornato.   






PAGAIANDO con ADRIANO

PAGAIANDO CON ADRIANO

Ovvero

RADUNO DELLE TRE ISOLE ISEO 30/31 AGOSTO 2014

 



Ci sono momenti  in cui le emozioni  ti attraversano con una tale forza de lasciarti confuso. Dopo un anno si rimane ancora increduli per la scomparsa improvvisa di una persona cara, ma è forte l’emozione di scoprire che non si è da soli a provarla. Una sincera commozione nel capire quante persone hanno dimostrato di voler bene ad un amico, che condivideva la stessa passione: il kayak.

Ritrovarsi in questi due giorni per ricordare e pagaiare assieme, certamente porta a rafforzare i legami che si sono creati tra gli abitanti di questo piccolo grande mondo della canoa. Tantissima gente che ha voluto partecipare e colorare il nostro lago, venuta da ogni parte d’Italia ha goduto di due giorni finalmente graziati da Giove pluvio che ha voluto dare tregua in quest’estate dimenticata dal sole! Il sabato pomeriggio è stato dedicato al giro del basso lago, con lezione sulla sicurezza e recupero in acqua piatta, prima dello squisito ed abbondante spiedo bresciano al quale si sono aggregati altri numerosi amici per fare onore al banchetto!

Domenica mattina ore 7: diluvio che si fa? Qualcuno abbandona l’idea, altri ci ripensano e aspettano… E come nelle favole ecco che le nuvole si aprono, si appoggiano sui monti e li ci rimangono fino a sera. Che fortuna!!! Un’altra splendida giornata! Ore 9 tutti i componenti  del Kayak Sarnico presenti; un po’ di confusione con le iscrizioni e i pacchi gara, poi tutti in acqua! Una preghiera e via a risalire vento e onde in direzione di Montisola. Ed è da qui che comincia l’avventura di una ragazzina di 12 anni che corona il suo sogno di quando ha iniziato a pagaiare: “Voglio fare il giro di Montisola in kayak”! Già, ma con partenza e arrivo a Sassabanek: un totale di 19,5 km se vai dritto come il traghetto, ma almeno un chilometro e mezzo in più per un canoista. Non c’è stato bisogno di rallentamenti, di traini, di canoe doppie, né di gommoni a supporto: le sue parole sono state: “al massimo provo la doppia, ma sul gommone non se ne parla neanche”! Persino chi l’ha accompagnata, se pensava di prendersela più comoda ha dovuto ricredersi.  Le è stato chiesto (come per sfida!) “Andiamo anche all’Isola di Loreto?” Se sperava che dicesse di no per schivare un po’ di fatica sbagliava di grosso!!! Circumnavigata anche questa! All’arrivo, faccia arrossata dal sole e  dalla fatica sprizzava felicità da tutti i pori! Brava Olga! Ottimo esempio di tenacia e costanza per raggiungere un obiettivo prestabilito!

Affamati ci siamo tutti diretti sotto un enorme tendone per pranzare tutti insieme e partecipare all’estrazione dei premi della lotteria, con parecchie vincite e soprattutto tante risate!

Quest’anno il raduno si è trasformato in Memorial per il nostro Amico Adriano.

Sono fermamente convinto che abbia vegliato su tutti i partecipanti regalandoci due splendide giornate di sole e serenità, compattando lo spirito di gruppo che questo sport, il kayak, ci offre!

 

 

Qualche numero del raduno:   110 kayak di cui 24 da Sarnico e 150 per lo spiedo!


Flavio

PAGAIARE D'ESTATE

Pagaiare dEstate....

Si sa...con la bella stagione si ha voglia di abbandonare giacche , sciarpe e cappelli...si ha voglia di prendere una maglietta e via ... col kayak a pagaiare di qui e di là. Un caldo sole sul viso..quel giusto venticello ...tanta voglia di fare e vedere luoghi diversi...

E così le nostre aspettative erano: pagaiate al chiaro di luna.... Pranzi a Montisola.... addirittura una manifestazione benefica per il Malawi...partecipazione  alla “Porket Fest”...pagaiata sul Lago d’Endine...e quasi a concludere la bella stagione...la mitica gita a Sirmione!!!

Ma come si dice: spesso si fanno i conti senza l’oste; e questa volta l’Oste i suoi conti li ha presentati a suon di pioggia , fulmini e tuoni! Eh si...perché delle pagaiate al chiaro di luna ci è rimasta solo la luna; infatti la pioggia e soprattutto le nuvole si sono conservate gelosamente ben due lune piene. Alla terza abbiamo detto “NO” ...pagaiamo comunque...tanto non sta piovendo! Non sta piovendo??? Dopo cinque minuti ha iniziato a diluviare talmente tanto che non sapevamo più se eravamo a galla nel kayak o nel lago stesso! Per fortuna il ponte di Sarnico ci ha ospitato fino all’ultima goccia...poi il rientro tra mille risate!

E che dire della manifestazione pro Malawi? Si erano preparati manicaretti, pane (tanto!), salami, dolci e ...fiumi di vino...tutto consumato puntualmente alla sera all’oratorio di Sarnico! Ovviamente la manifestazione è doverosamente rinviata!

Anche alla  pagaiata  a Montisola è toccata la stessa sorte: tutto pronto...anche il cielo!

Ma noi non ci arrendiamo mai e allora...non poteva  mancare l’uscita sul Lago d’Endine! Tutti pronti per partire...ops...tutti pronti ad aprire  l’ombrello e  guardare le onde minacciose del lago,  a sentire il vento

(freddo!!) sfiorarti la testa e a cercare di capire chi trasportasse l’unico battello  presente (e solitario) sul lago! Ancora una volta , però, non ci siamo arresi...e la base del Sarnico Kayak è diventato un ristorante aperto... nel pomeriggio una schiarita ci ha permesso di fare un giretto..giusto per non dimenticare che la bellezza del lago, in qualsiasi situazione, è a portata di mano...o meglio di pagaia!

Si  voleva concludere la stagione estiva con la gita a Sirmione; perfetto: ancora 14 partecipanti ( si sa le nostre uscite ormai raggiungono facilmente questi numeri) : furgone grandissimo e strapieno di kayak, paraspruzzi e pagaie... spesa fatta ....e il temporale pronto ad attenderci alle 6 del mattino! A nulla sono valse le telefonate speranzose agli Hotel di Sirmione , nella speranza di sentirsi dire che là splendeva il sole... ancora pioggia ,fulmini ,  saette e nuvole basse  hanno cancellato anche questa esperienza.

Che dire: ormai siamo abituati a leggere nei post su Facebook:

“RAGAZZI...DOMENICA CI TROVIAMO PER UNA BELLISSIMA PAGAIATA A .......”   e poi leggere : “ L’USCITA   A ....E’ UFFICIALMENTE ANNULLATA CAUSA MALTEMPO”;   ma è sottinteso che ci si ritrova ugualmente alla base, come fosse la nostra seconda casa, con le  borse cariche di prelibatezze,  i  K-way , ma soprattutto col nostro sorriso, la nostra forza ,  che non ci abbandona mai e che  ci fa dire sempre: sarà per la prossima volta!

Franca Perletti

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